31 luglio 2011 km 43 tempo 12 ore compreso le soste
Questa mattina la sveglia ha suonato alle ore 6, ci siamo preparati, abbiamo fatto colazione in
camera con le poche provviste rimaste
nello zaino. Che tristezza nel salutare Rebecca, lei si ferma ancora un po’ in camera prima di
dirigersi verso la stazione, per tornare a casa. Ci abbracciamo forte, gli occhi si bagnano di lacrime, “ non ti
preoccupare Rebecca, ti chiamiamo tutti
i giorni per farti sapere come stiamo e dove siamo” ci accompagna all’ uscita e
inizia il nostro cammino. Attraversiamo
tutta Pavia fino a ritrovare a un
incrocio la freccia bianca e un pellegrino finalmente siamo sulla via
Francigena . Alle ore 8,30 ci fermiamo
davanti alla bella chiesa di San Lazzaro, una signora ci invita a entrare per visitarla e si commuove quando gli diciamo che
andiamo a Roma. Ilaria è contenta perché
vedrà fra poco i suoi genitori oggi ci raggiungeranno per camminare con noi. Io sono contenta perché mi
portano un nuovo bastone che avevo lasciato a casa, ieri sera ho chiesto a Gianni di portarlo ai suoi genitori , visto
che oggi ci raggiungono. Inizia a fare molto caldo si cammina su asfalto. Alle
ore 9,45 arrivano i genitori di Ilaria. Finalmente è arrivato il mio nuovo
compagno di viaggio, il mio Bordone! La mamma di Ila inizia a camminare con noi
il papà invece decide di portare l’auto
a Mirandolo Terme e poi di tornare di corsa verso Belgioioso dove dovremmo
arrivare anche noi per ora di pranzo. Decidiamo di fare un’eccezione, visto gli
ospiti che ci accompagnano oggi, di pranzare in una trattoria all’ entrata del paese. Arriva di corsa il papà di Ilaria, la mamma
invece soffre parecchio il caldo, e in questa zona non ci sono neanche delle
fontanelle per rinfrescarsi un po’. Dopo
aver pranzato si riparte sono le ore 13,
il passo è rallentato dalla mamma che fa proprio fatica a camminare, Simone e
Samuel diventano impazienti, si distaccano dal gruppo. Alle ore 15 entriamo in Santa Cristina e
Bissone troviamo i ragazzi fuori da un bar, hanno già bevuto una coca cola fresca e stanno
riprendendo il cammino, noi ci sediamo e
beviamo qualcosa di fresco per riprenderci un po’. Fa molto caldo, i genitori di Ila ci
rallentano e ciò fa si che sentiamo la stanchezza dei km fatti ieri ancora di
più. Si riparte, a fatica la mamma di
Ilaria riesce ad arrivare alla macchina a Mirandolo Terme, Ilaria decide di
farsi dare un passaggio dai genitori fino ad Orio Litta perché non c’è la fa più,
io e Ale anche se siamo molto stanchi decidiamo di proseguire a piedi.
Telefoniamo a Simo, ci risponde che sono a Camporinaldo a 2 km da noi, si sono fermati
a bere qualcosa di fresco al bar, ci aspettano. A un tratto si avvicina un ciclista, "siete i pellegrini che hanno chiesto ospitalità a Orio litta", rispondo di si,
si presenta, è il sindaco, ci è venuto incontro. Gli chiediamo quanti km ci
sono ancora,” circa 13 “, visto che siamo molto stanchi chiedo è possibile fare un tragitto più corto, risponde che se camminiamo per la statale i km sono inferiori o in alternativa possiamo
seguire la ferrovia, oggi è domenica e
non passano treni. Poi ci chiede scusa perché ci sarà un po’ di disagio e parecchio rumore dove dormiamo perché questa sera c’è la festa della birra, rispondo che
per noi non c’è nessun problema anzi visto il caldo di oggi una birra fresca la si
beve molto volentieri. Arriviamo a Camporinaldo
i ragazzi ci aspettano, gli aggiorniamo delle informazioni date dal sindaco e
decidiamo di seguire la ferrovia. Camminare lungo la ferrovia con i sassi che
puntano, i piedi fanno ancora più male,
Samuel non ce la fa più, si mette le cuffie e saltella tra una traversina e l’altra,
prende velocità e ci supera, continua a
saltellare con la testa bassa. A un certo punto vedo accendersi una luce sui
binari, chiamo Ale davanti a me e gli dico che si è accesa una luce, inizio a preoccuparmi e grido a
tutti di uscire dai binari, ma Samuel non sente, ha le cuffie con la musica e
continua a saltellare, mi prende il panico, mi metto ad urlare, ma niente da
fare non mi sente, mi metto a correre verso di lui ma è troppo lontano e con lo
zaino non riesco a correre a un certo punto Alessandro si toglie lo zaino e
inizia a correre finché lo raggiunge, a questo punto mi arrabbio tantissimo gli
urlo di tutto e di più che è un irresponsabile che se arriva il treno con le
cuffie e guardando per terra non se ne sarebbe accorto........Samuel risponde “però hai visto zia come andavo! “. Decido
che dobbiamo uscire subito dai binari, meglio la statale che il pericolo lo si
vede in faccia. Arriviamo a Orio Litta alle ore 20,30 distrutti, Ilaria ci
aspetta, facciamo la doccia, questa sera
non laviamo la roba indossata oggi perché siamo troppo stanchi. Finalmente
siamo davanti a un fresco bicchiere di
birra ad ottimi hamburger e patate fritte, ma la stanchezza è troppa, alle ore
23 nonostante il rumore delle festa che si svolge sotto le nostre finestre
decidiamo di andare a dormire, oggi giornata molto faticosa abbiamo fatto 43 km
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